Vivi la vita…dal lato giusto!!

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Strane sensazioni in questi giorni di fine vacanze estive. Vacanze volate, tra amiche, mare e tramonti da cartolina per qualche giorno, in assoluto relax per il resto. Una vacanza a pensare che da Settembre tutto cambierà. Nulla sará più lo stesso. Così mi fermo a pensare a quando le vacanze duravano 3 mesi e si passava il tempo ad imparare tutte le canzoni del momento, a non dormire la notte per strane faccende di cuore, al mare a giugno e alle cotte per i ragazzi più grandi quando poi, la cosa più importante era ballare. Ballare e ballare da far girare la testa. Ora sono io che sono diventata grande e sono cambiati i pensieri, le emozioni e i sogni. I colori sono più scuri e la malinconia sfiora più spesso, nei gesti, nelle cose di ogni giorno. Spesso mi sento una ragazzina di 16 anni, ma non lo sono più e me ne devo fare una ragione, anche se fa paura. A settembre tutto cambia, si cresce un pó di più e questa volta sarà un passo ancora più grande. Un nuovo piano di lavoro che mi vedrà un pó in giro per l’Europa, una passione che si farà più concreta con appuntamenti e aggiornamenti per l’Italia all’insegna della musica e del divertimento e poi io e te. Io e te che se fino ad oggi siamo due fidanzati che organizzano i weekend, da domani avremo una casa tutta nostra. Un sogno che si sta realizzando, che a tratti mi fa così paura, ma che mi rende felice. Ci sarà un mondo di cose a cui pensare e da realizzare da Settembre, e non saranno canzoni da imparare e cotte da farsi passare, ma una nuova vita. Stamattina c’è Dawson’s Creek alla tv, per fortuna.. Non è ancora Settembre..

A te, che siamo insieme da 4 anni ed è sempre come il primo giorno.

A te, ragazzo dai mille maglioncini a righe che mi facevi sorridere da lontano con quegli occhi furbi.

A te che, anche se non ti piace ammetterlo, stai diventando un uomo. Il mio. E il solo dirlo mi fa sentire così fortunata ed orgogliosa della persona che sei.

A te che sei il mio amore grande ed il mio grande amore. A te che hai preso la mia vita e ne hai fatto molto di più. Che per me questa non è solo la canzone più bella del mondo, sono io che gli ho suggerito le parole!

A te, che non mi stanchi mai, nemmeno dopo giorni interi passati a fare tutte quelle cose che ci piacciono tanto.

A te, io auguro il migliore compleanno, con la speranza che ogni tuo singolo desiderio si concretizzi.

Ed auguro a me di continuare a fare parte della tua vita.

Ti amo.

Ci sono giorni, e ammetto che ultimamente mi capita spesso, che non ho voglia di nulla. Di troppe parole, di dire Si Ok, quando magari non mi va per niente. È che certe volte le cose si fanno un pó per far piacere agli altri, più che a noi stessi. Solo che poi ti fermi un secondo e pensi, MaChiFaQualcosaPerFarPiacereAme?! Nessuno. Ma proprio nessuno. E quindi basta, chissene frega, da oggi faró come credo e lo faró a testa alta, non importa con chi. Giammai dover chiedere MiAccompagni? Vieni? MiAiutiA..?! Potrebbero scatenarsi i diavoli incatenati. Poi basta sentire i No con mille scuse. Quindi mi spiace, non ho tempo nemmeno io. Ho la palestra, sai quel corso a cui non posso mancare, e poi ho dei miei progetti per il weekend, mettere lo smalto mi prende tempo e senza posso mica venire?! Voglio dormire fino ad un’ora imprecisata domattina e stasera ci sono 3di4 serie americane che seguo. Non posso perderle! Anzi, forse potrei ma proprio non voglio, questo è. Lo so, sembreranno cose da poco, per me invece sono molto perchè è proprio di questo che ho voglia. Di frivolezze. Di svegliarmi domani e capire solo allora che fare della mia giornata, è presto?! Bene, in palestra oggi ci sono mille attività che mi piacciono, relax con idromassaggio compreso, dopo le giuste fatiche si intende. Poi mi dó un pó di colore, c’è chi mi confonde con il fantasma di Canterville e poi vedró di cosa avró voglia. E lo faró, anche se si tratterà di pranzare alle 14 con una minestrina davanti a Gossip Girl. E il resto del mondo aspetterà. Infondo, le priorità sono priorità!

C’è una cosa che proprio odio fare. Dover chiedere. Chiedere un favore, un aiuto, un stammi vicino. Non ci riesco più, non ne sono capace nemmeno nei momenti più difficili e, ancora di più, nelle occasioni per me importanti. Perchè alla fine siamo soli e punto, le nostre gioie chi le puó capire allo stesso modo? C’è chi avrà piacere nel vederti sorridere, ma tanto solo tu lo sai cos’è che hai dentro e nessuno capirà che a volte basta un minuscolo gesto o esserci, semplicemente. E poi ci sono quelle volte che invece ti incazzi, perchè infondo anche tu ne hai il diritto, il diritto di innervosirti e tirare un qualche vaffanculo e, ragione o no, in quel momento ti servirebbe una sola carezza, uno sguardo di comprensione un HaiRagione per far passare tutto e invece no. Nessuno lo capisce e spesso la reazione più facile è andare ancora contro. Ho chiesto comprensione troppe volte, troppi abbracci e il risultato era opposto a come avrei voluto. Ho imparato così a non aver bisogno di nessuno quando le cose proprio non vanno e a godere di quanto c’è di concreto in quel momento quando invece sono soddisfatta di me al 100%. Ho imparato a fottermene, ecco qual è la giusta espressione. Egoista, forse un pó. Ma bisogna pure attrezzarsi. È il prezzo per essere felici.

Amo le notti come questa. Semplici, fatte di risate e canzoni, canzoni vecchie e malinconiche, canzoni nuove tutte da ballare. Queste notti di fine inverno, che sì, fa freddo, ma si sta anche senza sciarpa e senza guanti. Mi piace anche guidare, nella notte. La strada è libera e vorrei non tornare a casa stasera, vorrei continuare a sentire la musica che suona e canticchiare mentre guido, andando verso un tempo che non c’è più. Quando si decideva, stanotte andiamo al mare oppure in
montagna?! oppure si aveva voglia di stare ancora in macchina e punto. Ad amoreggiare a volte, ad aspettare l’alba altre, a fumare, anche. Perchè si, anche a me è capitato di farlo, magari ero pure un pó alticcia. Quelle notti che cosa importava l’ora, gli esami erano finiti e se per una volta non si andava a lezione che male c’era. Oppure si andava stralunati e sorridendo solo noi capivamo il perchè. E poi mi chiedo cosa ci fa, la notte, certa gente che cammina per la strada. Perchè non hanno una casa anche loro o una persona che li abbraccia? Cosa ci fanno su questo ponte in mezzo al nulla, mi chiedo da dove possano venire e dove vogliono arrivare. Mi invento delle risposte e costruisco storie nella mia testa, ma alla fine non lo so. So che peró io ho la fortuna di pochi, perchè riesco ad amare questa notte e vorrei che non finisse più, con questo buio opaco intorno, che ho un letto caldo che mi aspetta, dopo una serata di quelle che per qualche motivo sai che non ti dimentichi e che probabilmente ci ritroveremo un giorno a dirci: ti ricordi quella sera? E io me la ricorderó si, come una bella sera. E chissà cos’è che sarà cambiato, forse niente o forse tutto. Nel mentre annuso ancora un pò quest’aria, guardo in su e si vede la luce di quella collina, la solita che sa alcuni dei miei più vecchi segreti, quella da dove aspettavamo l’alba senza nessun pensiero per la testa. Mi viene voglia di andare su. Ma forse no. È stato tutto perfetto così. Sorrido ancora una volta, senza sciarpa nè guanti, con quella canzone che mi risuona nella testa. Buona notte a voi.

È domenica oggi. Una domenica diversa dalle ultime, nessun pancake, niente giri al mercatino dell’ usato, nessun pranzo in famiglia, nè partite alla tv. Oggi è una domenica solo per me e che aspetto che inizi per bene, mentre mi rotolo ancora un pó qui nel letto e so che mi divertiró facendo la cosa che amo più fare. Ballare. Si, ballare da capogiro tutti i tormentoni del momento, balli latini, del ventre e anche un pó afro. Una festa di ballo e ci vado pure in maschera, per non farci mancare proprio nulla. C’è profumo di torta se metto il naso fuori dal piumone. Si, è domenica. Ma non cercatemi, non fino alle 17 a partire da tra poco, perchè anche per trucco e parrucco ci va mestiere e sentimento. Non cercatemi perchè troverete chiuso. Chiuso per festa.

Sono in ufficio da sola. Nessuna voglia di nulla e, fortunatamente, oggi posso permettermi di prendermi questa pausa solo per me. C’è un’aria limpida fuori, rimango a fissare le montagne dalla finestra e dopo la nebbia degli ultimi giorni sembra un regalo. Un regalo bellissimo. C’è ilcielo azzurro un po’ lontano da qua, nelle vicinanze è un po’ più scuro e ventoso. Mi ricorda le domeniche di qualche anno fa, quando avevo pagine e pagine di esercizi incomprensibili da fare, di quando avrei voluto partire via di qui e al massimo arrivavo alla fiera del paese a mangiare ciambelle di carnevale. Mi ricorda quella domenica con lei al nostro primo appuntamento, avevo dei pantaloni rossi, i codini e le lentiggini. Ero felice come una bimba a Natale. Ora non so più. Sogno sfilate a tacco 12, viaggi per il mondo e un business tutto mio. Sogno il mare, tante persone intorno e quelle poche persone importanti vicino a me. Sogno un mondo pieno di colori sempre, di sorrisi e di poche noie. Sogno un campo di grano su cui correre velocissimo e roteare con una gonna che gira e un cappello di paglia. Sogno i girasoli di giorno e le libellule di notte. Mi serve un’idea. Mi serve l’Idea. Ed è qui da qualche parte, un po’ nascosta e sfuocata.  E’ da spolverare, da schiarire e perfezionare. L’idea della vita, quella che spacca, per intendersi. Quella che, semplicemente, trasforma i sogni in realtà.

Ma perchè non scrivi più?

Mi manca l’ispirazione, la voglia di condividere, il brio giusto.

Ma come stai?

Bene, non mi manca nulla.

E il nuovo lavoro, come va?

Benissimo, mi sembra di farlo da sempre e il mio capo si complimenta ogni giorno, è bello avere dei risultati quando cerchi di arrivare all’obiettivo. Comunque nulla di difficile, insomma. Non so..ci va una laurea in Ingegneria? Non credo.

E la salute?

Sono in grande forma! Vado in palestra da circa due mesi e durante quelle ore mi diverto da matti. Ballo tantissimo e ho conosciuto ragazze molto simpatiche e simili a me. E’ il primo anno, tolto l’anno scorso che ero nel Paese dai Mille Colori, che non ho nemmeno un raffreddore!

L’amore?

Bene, credo. Quando siamo insieme spesso mi sento in un film. Quando non ci vediamo passano dei giorni e a volte mi chiedo se lui esiste davvero. Siamo due persone molto indipendenti, con lavori diversi in posti diversi e nel tempo libero frequentiamo posti diversi. Tentiamo di non ricadere nella routine. Ma in fondo ne abbiamo una tutta nostra. Servirebbe una novità, un nuovo stimolo.  A volte mi capita di pensare a che ne sarà e siccome se ci penso ho paura…cambio pensiero. Tanto a che serve?

E a casa tutto bene?

Io sono una che ama stare in casa, il calore, il letto, il the caldo d’inverno, i fiori l’estate. Ma in certi momenti sento il bisogno di fuggire. Credo sia arrivato il momento di averne una tutta mia, o quasi. Non sopporto più la convivenza obbligata. La detesto, vorrei esistesse un telecomando per abbassare i volumi e a volte mettere in pausa quello che succede.  Ciò nonostante ci sono dei momenti tutti miei che non permetterei mai a nessuno di levarmeli. Tipo il sabato mattina.

Amicizie?

Non sono una da mille amici, non ho mai avuto il gruppo con cui cresci dalla nascita. Mi piace festeggiare con molti. Amo i momenti con quelle poche persone che contano, però. La mia migliore amica è come s fosse un secondo amore. Quando siamo insieme tocco il cielo con un dito, non esistono gli orari e qualsiasi cosa sembra facile. L’adoro.

Caspita, non ti manca davvero nulla.. e, dimmi, sei felice?

Non lo so. Sono felice a giorni alterni. Ci sono giorni che ho un sorriso che contagia, altri che rispondo male col solo sguardo. Sono instabile, ecco. Cambio un’idea al secondo e tutto quello che so fare è stare a guardare.  Sono felice perchè uno sconosciuto dall’altra parte del mondo compra cose che io vendo ma che non comprerei mai. Sono triste perchè tante volte non ottengo le risposte che vorrei e quando non mi viene il balletto a step dance vado in crisi. Lo voglio fare perfetto, non devo sbagliare un passo.

Ma cos’è la perfezione poi?

Una noia mortale.

Una macchina del tempo. Ecco cosa servirebbe. Per tornare ad un anno fa esattissimo. Un anno fa quando tutto era perfetto, il sole, il mare, quel cielo che se chiudo gli occhi vedo ancora, io e te a mangiare Kebab e melograno e a coccolarci in spiaggia. Un anno fa che vivevo ogni giorno con l’emozione a mille, che parlavo una lingua che non è la mia e anche quando non capivo, bene che stavo. Un anno fa, quando c’eri tu a guidarmi e a dare luce alle mie idee come i migliori dei fratelli, che dio come ti vorrei abbracciare e dirti quanto sei stato importante per me in così poco tempo. E che rabbia che mi viene e mi fa piangere e vorrei urlare perchè niente di tutto questo è giusto. Un anno fa quando non dovevo avere a che fare con una madre così diversa da me, che mi chiedo come sia possibile, che mi mancava si, ma finiva lì..con un sorriso. E un padre che mi chiamava Amore intenerito davanti ad un pc. Ora Amore non mi chiama un bel di nessuno, se non quelle amiche che ho nel cuore che mi ascoltano e mai giudicano. Che mi consigliano finchè ce n’è e si arrabbiano e si battono per me. Questi brutti pensieri non c’erano un anno fa. O forse si, solo li tenevo lontani, nascosti dietro il mare, dietro il sole e dietro qualche parola incapibile. Una macchina del tempo o forse non è quella che risolverebbe tutto .Perchè dovrei passare di nuovo da qui.  Ma io è da qui che voglio fuggire. Voglio che passi, voglio capire, voglio risolvere una situazione che è così perchè poi? Per delle cazzate. O forse così cazzate non sono. Non lo so. So solo che tanto..indietro non si torna.

Mi ero quasi dimenticata di questo mio angolo. Che vergogna. Forse perchè tutto filava così liscio che non mi serviva nient’altro. Ora sono qui, come sempre, quando mille pensieri mi frullano e girano e fanno capriole nella mia testa fino a non farmi capire più molto. Ora sono di nuovo qui, per mettere un po’ di ordine e ritrovare un po’ di calma. Giornate di strana agitazione interiore, di quello strano non capire le cose, di quando tutto è un po’ fastidioso e hai voglia di polverizzarti per non farti trovare proprio da nessuno. E’ tornato il freddo e penso a quando ero là, un anno fa, e tutto era così perfetto che mi sentivo la più forte del mondo. Forse mi servirebbe riempire di nuovo il mio trolley e CiaoBelli. Da sola. Per ritornare in quella me che ci crede davvero, che può tutto. Eppure cos’è che non va? Niente ma in un certo senso tutto. Perchè si sa, le cose non sempre sono come le vorresti e a me servirebbe dare una rinfrescata ad ogni pezzo. E da dov’è che si parte? Partirò da me, dalle cose mie più semplici che oggi non voglio farmi levare da nessuno. Terrò il pigiama fino a che non sarà strettamente necessario toglierlo, mi coccolerò come piace a me e prenderò la mia smartina per chissà dove, magari verso quella borsa che mi è piaciuta da subito e, perchè no, pure le scarpe con quel tacco vertiginoso. Un paio di anfibi, anche, di quelli con le borchie e che fanno un po’ bastarda. Una bastarda che non sono, in realtà, ma che sono così brava a diventare, se mi ci metto. Ecco, gli anfibi con le borchie potrebbero essere un buon inizio. Questo farò oggi e, se mi andrà, anche domani. Non so da dov’è che si parta, in realtà, per risistemare le cose.  E siccome partire dagli altri non fa che aumentare il disordine, penso che la soluzione sia FotterseneAltamente di tutti. Oggi, riparto da me.


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